Misericordia, "Oikonomia" nel sistema canonico
- Del Mastro, Vincenzo
- José San José Prisco Director
Universidad de defensa: Universidad Pontificia de Salamanca
Fecha de defensa: 07 de mayo de 2024
- Mirian de las Mercedes Cortés Diéguez Presidenta
- Alejandro Arellano Cedillo Vocal
- Juan Azcárate Casanova Vocal
Tipo: Tesis
Resumen
Il rapporto tra misericordia e diritto canonico è un tema di grande attualità, soprattutto in un’epoca, come quella contemporanea, animata da un secolarismo radicale. In questo contesto, quindi, anche la scienza giuridica, come le altre scienze umane, ha abdicato a qualsiasi tentativo di stabilire una base assiologica per la sua conoscenza. Il giurista di oggi non osa ricorrere, per la sua argomentazione, ad altro che a dati strettamente positivi e praticamente limitati. In effetti, intorno alla giustizia si è cristallizzato una sorta di pregiudizio negativo, quasi che la richiesta di giustizia implichi una sorta di indurimento del cuore, una regressione a orizzonti precristiani, che non lascerebbe spazio alla logica infinitamente più evangelica del perdono. Tuttavia, quando la giustizia viene intesa in termini puramente «legalistici», come applicazione pedissequa e implacabile del diritto positivo, e viene privata del desiderio di una logica superiore che ne spieghi la verità, manifesta inevitabilmente i suoi limiti costitutivi, saggiamente cristallizzati nella celebre affermazione di Cicerone, summum ius, summa iniuria. La misericordia evoca una relazione dell’«io» verso l’altro, una relazione tra due termini, carichi di significati simbolici dove il «misero» è anteposto al «cuore» in una direzione compassionevole. E questo contribuisce a definire nella Bolla di indizione del Giubileo Straordinario della Misericordia di Papa Francesco, i suoi triplici contesti: come l’atto ultimo e supremo con il quale Dio ci viene incontro; come la legge fondamentale che abita nel cuore di ogni persona; come la via che unisce Dio e l’uomo, perché gli apre il cuore alla speranza di essere amato nonostante i suoi limiti. Si rinvengono in tal modo le tracce di quel percorso valoriale che sorregge l’emancipazione dall’individualismo per accedere alla dimensione relazionale, concreta e dinamica del personalismo e del pluralismo in una prospettiva di effettiva apertura solidaristica. È quanto emerge anche dal motto episcopale «Miserando atque eligendo» scelto da Papa Francesco, il quale chiarisce che il gerundio latino miserando è intraducibile sia in italiano sia in spagnolo. Al Papa piace tradurlo con un altro gerundio che non esiste: misericordiando. Ebbene, la misericordia richiede il verbo e il verbo indica l’azione. La misericordia deve perdere la sua fissità di teoria, per diventare gesto, azione, processo, dinamismo.